Alcuni Grandi Donne a New York-Madam CJ Walker-La prima donna milionaria “che si fatta da sola” in America

Alcuni Grandi Donne a New York-Madam CJ Walker-La prima donna milionaria “che si fatta da sola” in America

Sono sicura che non molte persone conoscevano il suo nome prima del Marzo 2020, quando è stata trasmessa la mini serie di Netflix “Self Made” con la straordinaria Octavia Spencer che l’ha interpretata  sullo schermo. Eravamo all’inizio della pandemia del Covid -19 e in Lock Down, quindi all’improvviso avevamo molto più tempo da passare sul divano godendoci una serie tv dopo l’altra. Ed è così che l’affascinante storia di Madame CJ Walker è entrata nelle nostre case. Era un’imprenditrice, filantropa e attivista. Madam CJ Walker nacque nella povertà più estrema del Sud ( degli Stati Uniti) per diventare una delle donne afroamericane più ricche del suo tempo (si ritiene che fosse la prima donna milionaria “fatta da sola “ in America) ma soprattutto usò la sua posizione per sostenere il progresso degli afroamericani e per porre fine al linciaggio.

Sarah Breedlove nacque il 23 dicembre 1867, in una piantagione a Delta, Luisiana, la più piccola dei sei figli di Owen e Minerva Anderson Breedlove, ex schiavi diventati mezzadri dopo la Guerra Civile. Mentre il resto dei suoi fratelli erano nati schiavi, Sarah fu la prima a nascere libera. Sfortunatamente a soli 7 anni i suoi genitori morirono improvvisamente, non lasciandole altra scelta che andare a vivere con la sorella maggiore e lavorare nei campi di cotone. Per sfuggire alla continua violenza del cognato, Sarah si sposò a 14 anni con Moses McWilliams con il quale presto ebbe una figlia, Lelia (in seguito chiamata  A’Lelia). Quando suo marito morì misteriosamente nel 1887, Sarah si ritrovò sola con la figlia di due anni, così decise di trasferirsi a St. Louis, dove i suoi quattro fratelli erano barbieri, per lavorare come lavandaia e cuoca per solo 1,50 dollari a settimana. In costante difficolta’ finanziaria anche solo per mandare sua figlia alla scuola pubblica, le cose cominciarono a migliorare un pò quando divenne membro della Chiesa Episcopale Metodista Africana, dove incontrò uomini e donne di colore importanti, la cui educazione e il successo  ispirarono Sarah profondamente. Nel 1894 si sposò con John Davis, ma il matrimonio non funzionò e la coppia  divorziò poco dopo. Il lavoro spossante al quale era sottoposta per sopravvivere, lo stress per la sua situazione finanziaria e la preoccupazione per il futuro di sua figlia la colpirono duramente;  a questo aggiungiamo anche la precaria situazione igienica nella quale era costretta a vivere, tutto contribuì a una drammatica perdita di capelli (come spiega la sua pronipote A’Lelia Bundles in un saggio : “Durante i primi anni del 1900, quando la maggior parte degli americani non avevano sistemi idraulici ed elettrici all’interno delle proprie case, farsi il bagno era considerato un lusso.Di conseguenza, Sarah e molte altre donne stavano diventando calve perché si lavavano i capelli così di rado, rendendoli vulnerabili ai rischi ambientali come inquinamento, batteri e pidocchi. “). Questo è il momento in cui la sua vita cominciò a cambiare. Incontrò un’imprenditrice di colore di grande successo, Annie Turbo Malone, la quale aveva inventato una formula contro la caduta dei capelli , “The Great Wonderful Hair Grower” e non solo vendeva i suoi prodotti per capelli alle donne, ma le reclutava anche come agenti di vendita. Questo prodotto “miracoloso” funzionò davvero su Sarah, che in seguito decise di unirsi al team tutto al femminile di Malone come rappresentante utilizzando la propria esperienza come punto di vendita. Un anno dopo, Sarah si trasferì a Denver, in Colorado, dove sposò Charles Joseph Walker (che lavorava nel campo pubblicitario) e si ribattezzò “Madam CJ Walker”. Decise di uscire dall’ombra della sua “benefattrice” e investendo solo $ 1,25, lanciò la sua linea di prodotti per capelli e piastre liscianti per le donne afroamericane, “Madam Walker’s Wonderful Hair Grower”. (ha sempre affermato di aver ricevuto la sua nuova formula in un sogno: “Un grande uomo di colore mi è apparso in sogno e mi ha detto gli ingredienti da mescolare per i miei capelli. Alcuni degli ingredienti si coltivavano solo ​​in Africa, così decisi di farmeli procurare, li ho messi sul mio cuoio capelluto, e in poche settimane i miei capelli stavano crescendo più velocemente di quanto non fossero mai caduti.”). Non ha mai voluto emulare gli standard di bellezza “bianchi” con i suoi prodotti, ecco perché ha sempre pubblicizzato l’uso di ingredienti africani nella sua formula. Il suo obiettivo era aiutare le donne di colore a raggiungere uno stato di indipendenza finanziaria attraverso posti di lavoro  migliori,  più facili da ottenere se la propria immagine risultava più curata e presentabile. Educò le donne ad un concetto di igiene e bellezza totali, che lei riteneva fondamentali per risollevare l’autostima delle donne e per dare loro una spinta verso l’avanzamento sociale. Anche il nome del suo marchio fu efficace, con la parola “Madam” conferì un aura francese al suo marchio , sfidando allo stesso tempo la tendenza di molti bianchi a riferirsi alle donne di colore solo con il nome di battesimo o, peggio, con il soprannome di “Auntie” (zia). Cominciò con il vendere i suoi prodotti porta a porta o nella comunità della chiesa e  al mercato. Successivamente decise di utilizzare il potere della stampa, vendendo i suoi prodotti per corrispondenza. Nelle sue pubblicità  fu pure una pioniera perché decise di usare le donne di colore – in realtà, usava proprio una sua foto – con fotografie del “prima e dopo”, mentre altre compagnie di solito usavano solo donne bianche (il che implicava che il sogno di ogni donna era quello di assomigliare a donne bianche ). Allo stesso tempo, Madame CJ Walker ebbe la lungimiranza di formare una società nel 1910 e anche se non riuscì a trovare investitori importanti, decise di mettere $ 10.000 di tasca propria, rendendosi l’unica azionista del nuovo Walker Manufacturing Company, composta da una fabbrica e da una scuola all’avanguardia a Indianapolis, che all’epoca era un importante centro di distribuzione. Forse la cosa più importante e’ che Madam Walker trasformò le sue clienti in agenti di vendita, che ricevevano delle sostenute percentuali sulle vendite, espandendo allo stesso tempo  le capacità di raggiungere nuovi mercati e dando alle donne la possibilità di uscire dalla povertà. In breve tempo, la società di Walker formò qualcosa come 40.000 “Walker Agents” nei suoi college che aveva fondato lei stessa o creato appoggiandosi a istituzioni “di colore” già affermate. Riuscì a costruire una vasta rete sociale di consumatori-agenti uniti dai loro sogni di progresso sociale, dal cuore degli Stati Uniti ai Caraibi e fino ad alcune parti dell’America centrale. “Apri il tuo negozio; assicurati prosperità e libertà “, annunciava uno degli opuscoli di Madam Walker. Chi frequentava il “Lelia College Beuaty Culture” riceveva anche un diploma. Nel 1917 organizzò la National Negro Cosmetics Manufacturers Association. “Non sono semplicemente soddisfatta di fare soldi per me stessa, ma cerco di dare lavoro a centinaia di donne della mia razza”.

Nel 1913 l’ “impero” di Madam Walker era cresciuto così tanto che sua figlia A’Lelia la convinse ad espandersi a New York City. Così nello stesso anno acquistò una casa a schiera sulla 108 West 136th Street ad Harlem e due anni dopo comprarono anche la  residenza adiacente al 110 West 136th Street. Assunsero il noto architetto Vertner Woodson Tandy, all’epoca il primo architetto di colore con licenza a New York , per eseguire una ristrutturazione completa, trasformando le due case in un’unica unità. Dopo che la ristrutturazione fu completata nel 1916, la proprietà, con la sua facciata neo-georgiana in mattoni e pietra calcarea, aprì le sue porte. Al piano terra si trovava il  il” Walker Hair Parlour” ( sala d’aspetto) e nel seminterrato il “Lelia College of Beauty Culture”, dove venivano formate le nuove agenti di vendita della Walker Company. I tre livelli superiori erano gli alloggi privati  di A’Lelia e Madame Walker . Qui la donna soprannominata da Langston Hughes “The Joy Goddess of Harlem’s 1920s”, ospitò molte  serate culturali per le figure più importanti del Rinascimento di Harlem come, Countee Cullen, Zora Neale Hurston, WEB Du Bois, Muriel Draper, Nora Holt e molti altri. Langston Hughes in seguito scrisse che le feste di A’Lelia “erano affollate come la metropolitana di New York nelle ore di punta”.

Madam CJ Walker si immerse rapidamente nella cultura sociale e politica del Rinascimento di Harlem, diventando una filantropa e dispensando borse di studio per l’istruzione , donazioni a istituti per anziani, alla NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) e alla National Conference on Lynching, solo alcune tra le organizzazioni incentrate sul miglioramento della vita degli afroamericani.

Nel 1918, a Irvington-on-Hudson, a circa 20 miglia a nord di New York, nella valle dell’Hudson, Madam Walker costruì una villa all’italiana che chiamò Villa Lewaro.Fu progettata da Vertner Tandy, lo stesso architetto che aveva ristrutturato le due residenze di Harlem. Villa Lewaro era un luogo di ritrovo per molti luminari del Rinascimento di Harlem di quelli anni ed è stata designata monumento storico nazionale nel 1976.

Walker morì di ipertensione il 25 maggio 1919, all’età di 51 anni, a Villa Lewaro.

Nel 1981, la Madam C. J. Walker Manufacturing Company cessò l’attività. Ma una  linea di cosmetici e prodotti per la cura dei capelli con il nome Madam C.J. Walker Beauty Culture è ancora disponibile presso i rivenditori Sephora e online.

Walker lasciò un terzo della sua proprietà a sua figlia, che sarebbe diventata una parte importante del Rinascimento di Harlem, e il resto a vari enti di beneficenza. Il funerale di Walker ebbe luogo a Villa Lewaro ed è sepolta al Woodlawn Cemetery nel Bronx, New York.