Alcune Grandi Donne a New York-Sara Little Turnbull-

Alcune Grandi Donne a New York-Sara Little Turnbull-

Questo mese segna un anno in cui il mondo intero è stato colpito dall’orribile pandemia causata dal virus Covid-19. Tutti abbiamo cambiato, probabilmente per sempre, molte delle nostre abitudini e ne abbiamo introdotte molte altre. Non possiamo, ad esempio, uscire di casa senza ricordarci di avere la mascherina ! È diventato il nostro fedele compagno negli ultimi 12 mesi ed un tipo specifico di maschera è oggi molto familiare a tutti noi: la N-95. Ti sei mai fermato a pensare chi ha progettato questo accessorio “salvavita”? Lascia che ti aiuti raccontandoti la storia di un’altra grande newyorkese, Sara Little Turnbull.

Sara Finkelstein (questo il suo nome di nascita) è nata il 21 settembre 1917 a Manhattan, New York, da genitori immigrati russi che con molti sacrifici cercarono di rifarsi una vita a Brooklyn. e fu proprio la madre di Sara a introdurla al design scoprendolo negli oggetti di uso quotidiano. Ad esempio, poteva esser trovato nel cibo di seconda scelta che sua madre contrattava dal droghiere per poter sfamare i figli risparmiando; la forma perfetta di un uovo per esempio, o gli anelli traslucidi di una cipolla o i colori contrastanti delle verdure venivano usati per disposti con fantasia per creare centritavola . Fin dalla tenera età Sara era solita chiedere sempre: “Perché?” ed è stata questa costante messa in discussione dello status quo che ha modellato le sue scelte su come vivere la propria vita. Partecipò alle attività teatrali dello Yiddish Theatre e al liceo ricevette i primi riconoscimenti nel design, vincendo un premio per il design tessile. Frequentò la Parsons School of Design grazie a delle borse di studio, laureandosi nel 1939 in Design pubblicitario, lanciando una delle carriere più straordinarie del nostro paese nel design, negli affari e nell’istruzione, e fu spesso definita “l’arma segreta dell’America aziendale”. Era molto piccola di statura e probabilmente era facile passarle accanto senza notarla, ma lei si assicurò che ciò non accadesse mai. Abbracciò la sua altezza di 4’11 ” ( 149.9 cm), adottando il soprannome che le persone le davano,” Little Sara ” e utilizzandolo per il suo marchio ” Sara Little “. Scelse anche l’asterisco come simbolo, dicendo: “Io sono quel qualcosa in più. Sono io il catalizzatore”. L’atteggiamento giusto per farcela in un ambiente lavorativo duro come lo erano le agenzie di design pubblicitario dominate dagli uomini negli anni ’50!

Subito dopo aver lasciato il college, Sara Little lavorò presso Marshall Fields come designer di panchine e assistente art director, poi diventò art director presso Blaker Advertising Agency. Alla fine è fu assunta come assistente editoriale presso la rivista House Beautiful, dove scrisse l’editoriale “Girl with a Future” che l’aiutò a raggiungere la posizione di Decorating Editor, che ricoprì per quasi due decenni. In “House Beautiful”, contribuì a sviluppare lo stile di vita domestico americano del secondo dopoguerra. Sara si chiese: “Come possiamo aiutare queste persone a rimettere insieme le loro vite attraverso le idee nella nostra rivista?”.Suggerì ai lettori di utilizzare uno spazio più informale nella casa (in quella che alla fine divenne nota come la stanza della famiglia)  incoraggiando anche le giovani donne a condividere i loro appartamenti con delle coinquiline in modo che potessero condurre una vita lavorativa più indipendente, mostrando anche come organizzare piccoli spazi con la massima efficienza domestica. Sara stessa ha vissuto per 20 anni in una stanza d’albergo di 37 m2 da cui gestiva anche il suo studio di consulenza internazionale fondato nel 1958, Sara Little Design Consultant.

Tutto questo attirò l’attenzione di un colosso dell’epoca, l’azienda 3M, che assunse Sara nel reparto di confezioni regalo e tessuti dove fu esposta a Shapeen, un materiale non tessuto fatto di polimeri e utilizzato per nastri decorativi. Turnbull rimase affascinata dalle possibilità multiuso di Shapeen e ha inventò con questo materiale i primi fiocchi prefabbricati per carta da regalo. Questo materiale, così malleabile e resistente innescò la sua creatività così decise di riunire i dirigenti 3M (tutti uomini naturalmente) e fare una presentazione su una serie di idee aveva per dei prodotti (più di 100 in tutto) che utilizzavano lo Shapeen. Intitolò questa presentazione “Perché?” e,  inutile dire, che impressionò enormemente i dirigenti, i quali decisero di iniziare subito con uno di quei modelli: una coppa modellata per il reggiseno . Questo reggiseno rivoluzionario doveva essere più morbido, più comodo e non costrittivo come gli altri indumenti intimi in commercio al tempo. Il brevetto fu creato nel 1959 e poi accettato nel 1962. Durante il periodo del design del reggiseno a coppa modellata, Sara si stava prendendo cura di tre familiari che erano sotto cure mediche e lei si trovava spesso in ambienti ospedalieri dove notò che gli assistenti sanitari aggiustavano costantemente le loro mascherine sottili che venivano allacciate dietro la testa. È tornata in 3M con l’idea di utilizzare lo stesso materiale stampato per realizzare una maschera che si adattasse più comodamente al viso. Pensava, infatti, che il suo nuovo design avrebbe potuto lasciare ai dottori un pò più di spazio per respirare . 3M fu entusiasta dell’idea e nel 1961, introdussero una maschera medica leggera in tessuto non tessuto basata sul suo concetto, con elastici invece di lacci, una clip in alluminio per il naso  e una forma a “bolla”. Sfortunatamente la maschera non risultò efficace per l’uso medico in quanto non poteva proteggere dai patogeni , ma fu invece commercializzato per la proteggere dalle polveri. Poi nel 1972 fu aggiunto un respiratore dal design più avanzato e fu possibile utilizzarlo per altri scopi industriali.Con l’evoluzione dei sistemi di filtrazione  la maschera potè essere utilizzata con lo scopo per il quale fu creata. Nel 1995, la maschera chiamata adesso N95  fu introdotta nel campo dell’assistenza sanitaria, soddisfacendo l’ambizione originaria di Sara (95 rappresenta la percentuale di particelle sospese nell’aria che la maschera può bloccare). Riuscì a vedere la sua maschera usata durante i salvataggi dopo l’attacco terroristico alle Twin Towers (11 Settembre 2001), ma oggi sarebbe enormemente orgogliosa di vedere l’uso che la sua maschera ha in tutto il mondo e tutte le vite che protegge.

Era proprio così che funzionava la sua mente creativa. Vide un reggiseno a coppe modellate e lo collegò immediatamente ad un possibile progetto per una maschera sanitaria … lei prendeva ispirazione ovunque, soprattutto dalle diverse culture e dal mondo naturale. Era un’antropologa culturale autodidatta e viaggiò spesso nel Borneo, in Malesia, nelle Filippine, in India e in Kenya, sempre alla ricerca di come le persone e gli animali risolvessero i problemi della vita quotidiana. “Si inizia sempre da una curiosità basilare”. ero solita dire.

Durante i suoi 65 anni di carriera nel design fornì la su consulenza sul design strategico, sullo studio dei consumatori e sul cambiamento culturale ad aziende internazionali del calibro di: Procter & Gamble, Coca-Cola, General Mills, Macy’s, Neiman Marcus, Marks & Spencer, American Can, DuPont , Ford, Nissan, Pfizer, Revlon, Elizabeth Arden, Lever Brothers, Motorola, NASA e Volvo. Sara Little Turnbull morì nel 2015 e in suo onore è stata creato un istituto non profit chiamato ” Sara Little Turnbull Center for Design Institute” dove sono custodite anche le sue collezioni  allo scopo di educare il pubblico sul design.

“I want to make something better. I want to improve the experience. I’m not interested in the object itself; I’m interested in the behavior, and why you want and need things.”